Giornata della Memoria
IL PIACERE DELL’ODIO
uno spettacolo di Marco Alotto
con Gabriele Casu, Dario Deriu, Naomi Di Blasi, Andrea Di Falco, Giulia Galli, Irene Paloma Jona, Margherita Lenti, Viviana Magaglio, Stefano Merlo, Marta Pirino
IL GATTO In fondo, è un gioco, vincere non è importante, vince chi si diverte di più.
IL TOPO In fondo è un gioco, vincere è sopravvivere, sopravvivere alla paura.
IL GATTO Chi l’ha detto che un bel gioco dura poco?
Anche il teatro è un gioco, che si può giocare dappertutto, come il gioco del Gatto e del Topo. Anche questi in fondo sono solo due ruoli. Identici e quotidiani, si ripetono a Berlino, a Srebrenica, in Cecenia, in Ruanda, ad Auschwitz e in altri, metaforici ma non meno crudeli, Concentramenti. Ogni paese ha le sue varianti ma il gioco resta lo stesso su grande o piccola scala, con o senza testimoni, con o senza armi, con uno strascico di macerie a sempiterna memoria o senza lasciare la benché minima traccia.
Sono molto puliti i Gatti. A volte esagerano con la pulizia, si fanno prendere la mano. Allora, si chiama pulizia etnica e significa che per poter giocare ancora bisogna andare in cerca di altri Topi. Non è difficile trovarne. Nel gioco spesso il Gatto bara, cambia ruolo all’improvviso, diventa Dio, per un attimo solo, e decide della vita del Topo. I Topi sono più onesti, non barano mai.
Comunque, in fondo è un gioco. Un gioco molto divertente, piacevole addirittura, se sei Gatto.
Tante le lingue in scena, una sola, in tutti gli scenari del mondo, la violenza, unico il suo sapore.
E’ ora di aggiornare il registro dei genocidi. Lo sterminio dello stesso popolo non si può ripetere troppo spesso per ovvi motivi e poi bisogna variare. Quest’anno la lotteria del sangue l’hanno vinta gli zingari. Per tutti, uomini donne, bambini, senza discriminazioni, viene prenotato un biglietto del treno. Sola andata. Auschwitz. Tutti cercano di fuggire. Non c’è tempo di fare i bagagli, giusto lo stretto indispensabile, il necessario. Bisogna ricordarsi di lasciare la casa, il lavoro, le radici, la patria e ricordarsi di prendere la carrozzina, il caffè, il materasso, il pollo freddo, il bambino da crescere, la sciarpa, un libro, un lassativo, la pelle da salvare. Ancora si pensa alla casa, all’incendio che sta bussando alla porta mentre si è già tutti ammassati in un vagone.
Itaca Associazione Teatrale in collaborazione con Associazione Treno della memoria e Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà
Ingresso: 5€
per info e prenotazioni: 3383588315 – teatro@cecchipoint.it